Pulizia etnica dei palestinesi a Gaza: l’appello di 200 ebrei contro il piano Trump-Netanyahu

Un appello significativo è stato lanciato da oltre 200 ebrei ed ebree italiani, richiedendo con urgenza la cessazione delle violenze israeliane a Gaza. Questo documento condanna anche il piano di deportazione dei palestinesi avanzato dall’ex presidente Donald Trump, esortando il governo Meloni a non diventare complice delle azioni di Tel Aviv.
l’appello contro le violenze in medio oriente
L’iniziativa è stata promossa da Ləa – Laboratorio Ebraico Antirazzista e Mai Indifferenti – Voci ebraiche per la pace, due reti impegnate nella lotta per una pace giusta in Medio Oriente. Le organizzazioni si oppongono alle politiche di segregazione e occupazione in Palestina, così come all’antisemitismo e a ogni forma di razzismo presente nelle società contemporanee. Tra i firmatari dell’appello figurano numerosi attivisti e due noti giornalisti italiani:
- Gad Lerner
- Roberto Saviano
l’analogo appello negli usa
Questa iniziativa trova un parallelo in un appello simile negli Stati Uniti, che ha già raccolto migliaia di adesioni, inclusa quella di circa 350 rabbini. Recentemente, è stata pubblicata una pagina intera sul New York Times con un messaggio forte: “Trump ha chiesto l’espulsione di tutti i palestinesi da Gaza. Gli ebrei dicono no alla pulizia etnica!” I firmatari hanno voluto manifestare il loro sdegno verso la proposta del presidente americano, che prevede lo spostamento dei palestinesi per creare una nuova area residenziale.
il piano controverso di trump
Il progetto include la deportazione di circa 2 milioni di persone verso Paesi arabi come Egitto e Giordania, annunciato dopo un incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Tra i rappresentanti della società civile che hanno aderito all’appello ci sono:
- Tony Kushner, drammaturgo
- Ilana Glazer, attrice
- Naomi Klein, scrittrice e attivista canadese
- Joacquin Phoenix, attore
rabbini americani: “vitale opporsi al piano di trump”
Cody Edgerly, direttore della campagna ‘In our name’, ha sottolineato l’importanza del sostegno ricevuto da diverse correnti religiose e politiche contro le idee proposte da Trump. Tobia Spitzer, rabbino anziano della congregazione Doshei Tzedek, ha descritto il piano come qualcosa al quale è fondamentale opporsi, richiamando alla memoria le atrocità storiche subite dal popolo ebraico.
dichiarazioni significative dai rabbini
Anche Yosef Berman del New Synagogue Project ha espresso la sua opposizione al progetto dichiarando che “l’insegnamento ebraico è chiaro: Trump non può privare i palestinesi della loro dignità”. Questa posizione evidenzia la moralità necessaria nel dibattito riguardante la questione palestinese.
I funerali a Rishon Lezion in Israele
Mentre si svolgeva questo dibattito internazionale, migliaia di persone si sono radunate a Rishon Lezion per i funerali di Shiri Bibas e dei suoi due figli Kfir e Ariel, ostaggi uccisi durante la prigionia a Gaza. Il corteo funebre ha attraversato le strade della città tra canti patriottici e bandiere israeliane. I corpi dei bambini sono stati restituiti a Israele mentre quello della madre è stato identificato solo successivamente dalle autorità competenti.