Referendum contro il jobs act: schlein unisce il pd ma le divisioni persistono

Il dibattito sul futuro dei diritti dei lavoratori è al centro dell’attenzione politica italiana, in particolare per quanto riguarda il referendum promosso dalla Cgil contro il Jobs Act. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha ufficialmente espresso il sostegno del partito a questa iniziativa, sottolineando l’importanza di una posizione chiara e coerente.
la posizione di elly schlein sul referendum
Durante la direzione del Pd, Schlein ha ribadito la necessità di sostenere il referendum sulla riforma del lavoro, che si svolgerà tra il 15 aprile e il 15 giugno. I quesiti riguardanti i diritti lavorativi saranno votati insieme a quello sulla cittadinanza. Nonostante le sue affermazioni a favore della campagna referendaria, permangono dubbi all’interno dello stesso partito.
le preoccupazioni all’interno del pd
Alcuni membri del Pd esprimono riserve riguardo alla decisione di Schlein. “Un partito deve saper scegliere su un appuntamento così importante”, ha dichiarato la leader dem. Ci sono voci critiche da parte di coloro che avevano sostenuto la riforma ai tempi dell’ex segretario Matteo Renzi.
- Matteo Renzi
- Piero Fassino
- Lia Quartapelle
- Simona Malpezzi
- Giorgio Gori
difficoltà per i riformisti del pd
I riformisti all’interno del Pd manifestano preoccupazione riguardo alla direzione intrapresa dal partito. Secondo Lia Quartapelle, esiste la necessità di pluralismo: “Se raggiunge il quorum sarà sostenuto solo dalla parte più estrema del sindacato”. Altri come Piero Fassino temono un ritorno al passato invece di affrontare le sfide attuali nel mondo del lavoro.
i quesiti proposti dalla cgil
I quattro quesiti presentati dalla Cgil mirano principalmente ad abrogare alcune disposizioni della legge che nel 2015 ha modificato i diritti dei lavoratori in caso di licenziamento illegittimo. Le richieste includono:
- Cancellazione della norma che limita il reintegro per licenziamenti ingiusti.
- Aumento delle indennità economiche per licenziamenti nelle piccole aziende.
- Ripristino dell’obbligo di causali per contratti a tempo determinato.
- Maggior sicurezza nelle assunzioni da parte delle aziende appaltatrici.
il referendum sulla cittadinanza
Anche +Europa promuove un referendum sulla cittadinanza, proponendo una riduzione da dieci a cinque anni del periodo necessario per richiederla. Questa modifica porterebbe anche alla trasmissione automatica della cittadinanza ai figli minorenni.