Registratore rivela maltrattamenti delle maestre nella scuola della figlia

Un episodio di presunti abusi scolastici ha sollevato un acceso dibattito, coinvolgendo una denuncia contro insegnanti accusati di utilizzare metodi correttivi inappropriati. La vicenda ha avuto origine in un comune della provincia di Roma, dove un padre ha deciso di agire per tutelare sua figlia.
il caso della registrazione segreta
Il 12 febbraio scorso, la bambina, identificata con il nome fittizio Francesca, è tornata a casa da scuola visibilmente segnata: presentava graffi sul naso e segni di un morso al polso. Dopo essere stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Bambino Gesù, le è stata diagnosticata una prognosi di cinque giorni. La piccola ha raccontato che una compagna le aveva dato uno schiaffo e che le maestre non avevano avvisato i genitori.
la decisione del padre
In seguito a questo episodio, il padre ha scelto di sistemare un registratore nello zaino della figlia, spacciandolo per un ciondolo portafortuna. Il 18 febbraio sono state registrate conversazioni tra la maestra e Francesca, nelle quali l’insegnante tentava di giustificare le azioni della compagna e rimproverava la bambina riguardo al prestito di materiale scolastico.
le accuse formulate
Nella denuncia presentata alle autorità competenti, il padre sostiene che ascoltando le registrazioni si evince che la figlia è stata pubblicamente umiliata da tre insegnanti durante l’orario scolastico. Prima di procedere con la denuncia, il genitore aveva cercato di discutere l’accaduto con la preside dell’istituto; Avrebbe riscontrato tentativi da parte della direzione di minimizzare l’incidente e giustificare il comportamento degli insegnanti.
la controversia sulla privacy
Il padre ha riferito che gli è stato contestato il presunto violazione della privacy delle insegnanti. Egli afferma che la registrazione è stata effettuata esclusivamente per proteggere gli interessi della figlia e non è mai stata divulgata al pubblico.
- Francesca (nome fittizio)
- Papa’ (padre della bambina)
- Maestre coinvolte nel caso
- Pediatri dell’ospedale Bambino Gesù
- Preside dell’istituto scolastico