Salmo critica l’autotune: furbata per chi non sa cantare

Il tema dell’autotune nella musica contemporanea ha suscitato un acceso dibattito tra gli artisti, in particolare in seguito alle dichiarazioni di Salmo riguardo alla sua esperienza con la serie Gangs of Milano. L’artista, oltre a recitare, ha curato anche la colonna sonora della serie trasmessa su Sky. Durante un’intervista rilasciata a Fanpage, Salmo ha espresso le sue opinioni sull’uso di questo strumento tecnologico, sottolineando le problematiche legate alla sua applicazione dal vivo.
salmo e la polemica sull’autotune
Salmo si è dichiarato critico nei confronti dell’autotune, affermando che chi lo sostiene generalmente non possiede capacità canore. Ha descritto l’uso dell’autotune come una “furbata del secolo” e paragonato il suo utilizzo a una forma di doping per i cantanti. La sua posizione rimane ferma nel tempo: “Chi ne parla bene sono quelli che non sanno cantare”, ha ribadito.
Le parole di salmo sulla musica dal vivo
L’artista ha evidenziato l’importanza di saper eseguire le canzoni dal vivo senza l’ausilio di tecnologie correttive. Secondo lui, è inaccettabile che gli artisti non siano in grado di cantare le proprie canzoni durante i concerti. Ha commentato: “Non esiste che se fai musica non sei capace di cantare le tue canzoni dal vivo”.
le reazioni degli artisti all’autotune
Diverse figure del panorama musicale italiano hanno condiviso opinioni simili riguardo all’utilizzo dell’autotune. Tra questi ci sono:
- Francesco Gabbani
- Elio
- Chiara Iezzi
- Jovanotti
La critica verso l’utilizzo dell’autotune ai concerti
Sulla questione dell’esibizione live, Salmo ha affermato che molti artisti sembrano trascurare l’impegno necessario per esibirsi senza effetti digitali: “Il live è una cosa impegnativa… È incredibile che nessuno dia tanto peso a questa cosa”. La sua posizione mette in luce una crescente preoccupazione per la qualità delle performance musicali e il rispetto per il pubblico.