Scoperta della tomba di thutmose ii emozioni dell’archeologo italiano

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Recentemente, una missione anglo-egiziana ha fatto un’importante scoperta in Egitto, precisamente nel deserto a ovest di Luxor: è stata identificata la tomba di Thutmose II. Questo progetto di ricerca ha visto la partecipazione di un archeologo italiano che si occupa dell’analisi della presenza umana nei wadi occidentali tebani durante la preistoria.

Tomba Thutmose II (foto per gentile concessione del prof Giulio Lucarini)

Condizioni della scoperta

La scoperta avviene in un contesto difficile: l’ingresso della tomba è sepolto da detriti e le condizioni interne sono compromesse a causa delle inondazioni. Gli archeologi stanno lavorando con attenzione per rimuovere i materiali accumulati e recuperare informazioni preziose. Dopo giorni di lavoro, si apre un vano significativo, decorato con pitture funerarie che suggeriscono l’appartenenza a un faraone.

Dettagli sulla scoperta

Il 18 febbraio scorso, il Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità ha confermato che si tratta effettivamente della tomba di Thutmose II. L’archeologo Giulio Lucarini spiega che questa tomba C4 è stata scoperta nell’area dei wadi occidentali tebani e rappresenta una significativa aggiunta alla conoscenza storica della XVIII dinastia.

Anatomia della scoperta

La tomba è stata scavata nella roccia calcarea ed è stata rapidamente inondata a causa delle piogge. I pochi reperti rinvenuti offrono indizi sull’identità del faraone, datato tra il 1493 e il 1479 a.C.

Attribuzione al faraone Thutmose II

Inizialmente, gli studiosi pensavano che la tomba potesse appartenere a una consorte reale. Recenti scoperte di vasetti con iscrizioni hanno confermato l’attribuzione al faraone Thutmose II, nonostante alcuni dubbi persistano riguardo alla posizione geografica della sepoltura.

Caccia alla mummia perduta

Litherland, direttore della missione, sospetta che le spoglie trovate nel 1881 non appartengano realmente a Thutmose II. La ricerca di una possibile seconda sepoltura è ora uno degli obiettivi principali del team archeologico.

Ingresso della Tomba di Thutmose II (foto per gentile concessione del prof Giulio Lucarini)

L’importanza storica dell’Egitto pre-faraonico

L’archeologo Giulia Lucarini sottolinea come lo studio dell’antico Egitto debba includere anche periodi precedenti all’avvento dei faraoni. La transizione da gruppi nomadi a società agricole complesse ha avuto luogo nel corso dei millenni e merita attenzione accanto alle scoperte più celebri.

Reperti significativi

  • Piers Litherland – Archeologo scozzese
  • Judith Bunbury – Geologa
  • Mohamed Ismail Khaled – Segretario generale SCA
  • Mohamed Sayed Ahmed – Caposquadra
  • Mohsen Kamel – Direttore di cantiere