Il caso dell’omicidio di Sofia Stefani, ex vigilessa, ha suscitato grande attenzione mediatica e pubblico interesse. La difesa di Giampiero Gualandi, ex comandante della polizia locale di Anzola, sostiene che il controverso contratto di sottomissione sessuale firmato con la vittima fosse solo un “gioco” ispirato a un romanzo. Gualandi, attualmente accusato di omicidio volontario per la morte della 33enne con cui aveva una relazione extraconiugale, ha presentato questa giustificazione durante il processo.
contratto di sottomissione e dinamiche relazionali
Secondo le affermazioni della difesa, il contratto non rappresenterebbe altro che un gioco consensuale tra adulti. Nel documento Gualandi si definiva “padrone”, evidenziando una disparità nei ruoli all’interno della relazione. In alcune parti del testo, egli dichiarava di impegnarsi a dominare l’anima della sua “sottomessa”. Questi elementi hanno portato i giudici a considerare la natura sbilanciata del rapporto.
la relazione clandestina
I due avevano intrapreso una relazione clandestina circa un anno prima dell’omicidio. Testimonianze indicano che Stefani stava investendo sentimenti profondi nella loro storia, mentre per Gualandi era diventata motivo di preoccupazione. Dopo che la moglie scoprì i tradimenti, l’ex comandante tentò di interrompere la relazione ma riprese i contatti poco dopo.
l’omicidio e le sue conseguenze
L’omicidio è avvenuto nel mese di maggio quando Stefani fu colpita da un proiettile esploso dall’arma d’ordinanza di Gualandi. Durante le indagini, l’ex comandante sostenne che si trattasse di un colpo partito accidentalmente mentre stava pulendo l’arma.
le testimonianze chiave
- Sofia Stefani
- Giampiero Gualandi
- Avvocato Valgimigli
- Colleghi testimoni
I colleghi presenti al momento dell’incidente hanno confermato che Gualandi chiese loro di contattare i soccorsi dicendo semplicemente: “Dì che è partito un colpo”. L’audio della chiamata è stato ascoltato in aula durante il processo ed è stato determinante per ricostruire gli eventi accaduti subito dopo il tragico evento.