Squalo uccide gianluca in egitto: il drammatico racconto della moglie

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Un tragico episodio ha colpito la comunità italiana, riguardante la morte di Gianluca Di Gioia, un 48enne romano, avvenuta lo scorso dicembre a seguito di un attacco da parte di uno squalo durante una vacanza a Marsa Alam, in Egitto. La testimonianza della moglie Laurence offre dettagli inquietanti su quanto accaduto.

il drammatico attacco dello squalo

Laurence ha descritto l’evento fatale dicendo: “Era a meno di due metri e puntava dritto verso Gianluca. Ho cominciato a urlare, gli ho detto di allontanarsi, ma in un attimo lo ha aggredito.” Questo incidente ha coinvolto anche un altro cittadino italiano, Peppino Frappani, 69enne originario di Genivolta (Cremona), che è rimasto ferito nel tentativo di soccorrere Di Gioia.

la situazione prima dell’attacco

Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Laurence ha spiegato che il gruppo si trovava in una “zona cosiddetta sicura”, oltre le boe che delimitano le acque più pericolose. Non erano stati avvisati di alcun rischio e stavano praticando snorkeling quando lo squalo è emerso dall’acqua.

ritardi nei soccorsi

Dopo l’attacco, Laurence ha evidenziato la lentezza dei soccorsi: “Chiedevo disperatamente aiuto, ma non arrivava nessuno. Né un bagnino né un mezzo di soccorso.” Al pontile, il bagnino sembrava più interessato a soffiare nel fischietto piuttosto che fornire assistenza immediata. L’inefficienza del servizio sanitario locale è stata sottolineata dalla difficoltà nel reperire i mezzi necessari per il trasporto del marito all’ambulatorio.

ricordo del marito

Infine, Laurence ricorda Gianluca come una persona “prudentissima”, amante dei viaggi e rispettosa delle regole e della natura. Con rammarico aggiunge che l’unica imprudenza commessa da lui era stata quella di scegliere una meta turistica non adeguatamente attrezzata per affrontare emergenze simili.

  • Gianluca Di Gioia
  • Peppino Frappani
  • Laurence (moglie)
  • Alessandra (cognata)