Storia di oriana fallaci: guerra, post 11 settembre e leg legacy

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Oriana Fallaci rappresenta una figura di spicco nel panorama giornalistico e letterario italiano. La sua vita è stata caratterizzata da eventi significativi, dalla Resistenza alla scrittura di opere controverse, che l’hanno resa un’icona riconosciuta in tutto il mondo.

vita e formazione di oriana fallaci

Nata a Firenze il 29 giugno 1929, Oriana Fallaci trascorse la sua infanzia in un contesto familiare dove l’impegno politico era forte. Figlia dell’artigiano Edoardo Fallaci e della casalinga Tosca Cantini, era la maggiore di quattro sorelle. Durante la gioventù, si unì alla Resistenza come staffetta, utilizzando il nome di Emilia. Dopo aver abbandonato gli studi universitari per dedicarsi al giornalismo, iniziò la sua carriera professionale presso il quotidiano fiorentino “Il Mattino dell’Italia centrale”.

carriera giornalistica

Dopo un’esperienza iniziale nella redazione del suddetto quotidiano, si trasferì a Milano per lavorare con “Epoca” e successivamente con “L’Europeo”, dove pubblicò articoli che spaziavano dal costume allo spettacolo. La sua carriera decollò quando diventò la prima donna inviata di guerra.

corrispondente di guerra

Nel 1965, Oriana Fallaci intraprese il suo lavoro come corrispondente di guerra in Vietnam. Le sue esperienze sul campo furono raccolte nel libro “Niente e così sia”. Seguì vari conflitti internazionali, tra cui quelli in India e Pakistan.

relazione con alexandros panagulis

Nel 1973, incontrò Alexandros Panagulis, leader dell’opposizione greca ai Colonnelli. La loro relazione durò fino alla morte del compagno nel 1976 in un incidente stradale. Questo legame influenzò profondamente la sua produzione letteraria.

interviste celebri

Durante questo periodo, Oriana Fallaci realizzò interviste memorabili con numerosi leader mondiali:

  • Re Husayn di Giordania
  • Pietro Nenni
  • Indira Gandhi
  • Muhammad Gheddafi
  • L’ayatollah Khomeini

pubblicazioni post-11 settembre

Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 a New York, scrisse l’articolo “La rabbia e l’orgoglio”, che divenne un bestseller ma suscitò anche forti polemiche per le sue posizioni critiche nei confronti dell’Islam.

malattia e morte

A partire dagli anni ’90, scoprì di avere un tumore ai polmoni. Nonostante fosse una fumatrice accanita, attribuì la causa della malattia ai fumi respirati durante la Guerra del Golfo. Morì a Firenze il 15 settembre 2006 all’età di 77 anni ed è sepolta nel cimitero degli Allori.