Tempesta di grandine e neve alla Parigi-Nizza: ciclisti bloccati e protocollo safety car attivato

Le recenti condizioni meteorologiche avverse hanno avuto un impatto significativo sulle competizioni ciclistiche di marzo, in particolare sulla Parigi-Nizza e sulla Tirreno-Adriatico. Queste gare, che fanno parte del calendario UCI, hanno dovuto affrontare sfide straordinarie a causa di tempeste di neve, pioggia e grandine. La sicurezza dei ciclisti è stata la priorità principale per gli organizzatori.

parigi-nizza: tappa neutralizzata a causa del maltempo

Nella quarta tappa della Parigi-Nizza, il maltempo ha costretto gli organizzatori a neutralizzare la corsa a 45 chilometri dall’arrivo. Una violenta tempesta di vento e neve ha reso impossibile proseguire in sicurezza. Il protocollo UCI è stato attivato per garantire la protezione dei corridori, portando alla decisione di fermare temporaneamente la gara fino al miglioramento delle condizioni atmosferiche.

protocollo uci: misure di sicurezza durante le gare

L’Unione Ciclistica Internazionale ha implementato un sistema simile a una “safety car” per affrontare situazioni estreme durante le corse. In caso di deterioramento delle condizioni meteo, i ciclisti devono mantenere una velocità ridotta dietro il veicolo con il direttore di gara o i commissari. Durante la Parigi-Nizza, si è assistito a discussioni tra alcuni atleti e l’organizzazione riguardo alla possibilità di riprendere la corsa; Il Collegio dei Commissari ha deciso di sospendere la gara fino a quando non sono state raggiunte condizioni sicure.

tirreno-adriatico: una tappa sotto forti precipitazioni

Anche nella Tirreno-Adriatico si sono verificate circostanze simili. Nella terza tappa, i corridori hanno affrontato oltre sei ore in sella sotto un diluvio incessante. Questo lungo percorso ha costretto i partecipanti a ridurre la velocità per prevenire incidenti. Tra i ciclisti coinvolti in cadute si è registrato anche Jonathan Milan, che ha avuto un incidente sull’asfalto bagnato ma è riuscito a riprendere il viaggio dopo essersi rialzato.

  • Jonathan Milan