Tomba thutmose ii: l’emozionante scoperta di un archeologo italiano in egitto

Recentemente, una missione anglo-egiziana ha fatto un’importante scoperta nel deserto a ovest di Luxor: la tomba di Thutmose II. Questo ritrovamento rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione della storia faraonica e delle pratiche funerarie dell’antico Egitto. Tra i partecipanti al progetto si trova anche un archeologo italiano che sta conducendo ricerche sulla presenza umana nei wadi occidentali tebani durante la preistoria.
Tomba Thutmose II (foto per gentile concessione del prof Giulio Lucarini)
Condizioni della scoperta
I corridoi interni della tomba sono stati danneggiati a causa delle inondazioni, rendendo il lavoro degli archeologi complesso. La squadra ha dovuto affrontare scale dissestate e detriti compattati dal tempo, ma dopo giorni di lavoro è stato possibile accedere a una camera funeraria decorata con pitture raffiguranti scene religiose. Sebbene le condizioni siano precarie, il soffitto blu con stelle gialle suggerisce l’importanza del sepolcro.
Dettagli sulla scoperta della tomba
La tomba C4 è stata identificata nell’ottobre 2022 ed è stata resa pubblica solo nel 2023. Questa area era utilizzata come luogo di sepoltura per membri delle famiglie reali della XVIII dinastia. Il team di ricerca è composto da esperti provenienti da diverse istituzioni, tra cui l’Istituto di scienze del patrimonio culturale del CNR e l’Università L’Orientale di Napoli.
Composizione del team di ricerca
- Giulio Lucarini – Archeologo africanista e docente all’Università L’Orientale di Napoli
- Piers Litherland – Archeologo scozzese dell’Università di Cambridge
- Judith Bunbury – Geologa dell’Università di Cambridge
- Mohamed Ismail Khaled – Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità SCA
- Mohamed Sayed Ahmed – Caposquadra sul campo
- Mohsen Kamel – Direttore di cantiere
L’attribuzione al faraone Thutmose II
Dopo analisi approfondite, i ricercatori hanno confermato che la tomba appartiene a Thutmose II grazie ai reperti rinvenuti, inclusi frammenti con il suo nome e quello della consorte Hatshepsut. La posizione insolita della tomba ha sollevato interrogativi sul suo utilizzo storico.
Cerca della mummia perduta
Il direttore della missione sospetta che la mummia trovata nel “nascondiglio reale” non appartenga realmente a Thutmose II e sta cercando una possibile seconda sepoltura che potrebbe contenere i resti autentici del faraone. Questa ricerca si concentra su tecniche innovative utilizzate dagli architetti dell’epoca per proteggere le tombe dalle inondazioni.
Ingresso della Tomba di Thutmose II (foto per gentile concessione del prof Giulio Lucarini)
Eredità storica dell’Egitto pre-faraonico
L’archeologo Giulio Lucarini sottolinea l’importanza dello studio delle origini umane precedenti alla civiltà faraonica per comprendere meglio lo sviluppo storico dell’Egitto antico. Le ricerche attuali mirano a svelare le dinamiche sociali ed economiche che hanno portato alla nascita delle grandi opere egizie.
Aspetti innovativi nella ricerca archeologica
I progetti condotti dalla NKRF integrano approcci preistorici nelle indagini archeologiche contemporanee, rivelando manufatti significativi spesso trascurati nella narrativa tradizionale egittologica.
Punti salienti dei reperti trovati:
- Ceramiche antiche
- Strumenti in pietra risalenti a varie epoche storiche
- Siti preistorici nel paesaggio circostante le necropoli egizie
L’importanza continua della Valle dei re
I lavori nella Valle dei re offrono nuove prospettive sulle pratiche funerarie degli antichi egizi e sull’evoluzione sociale prima dell’ascesa dei faraoni.