Triennale conferma stefano boeri dopo le richieste di dimissioni

Recentemente, il Consiglio di Amministrazione della Triennale di Milano ha confermato la sua completa fiducia nel presidente Stefano Boeri, attualmente sotto indagine per turbativa d’asta nell’ambito dell’appalto della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic). Questa decisione è stata presa nonostante una richiesta formale di dimissioni da parte di un gruppo di 110 professionisti del settore.
fiducia del consiglio nella leadership di boeri
Durante l’assemblea tenutasi il 27 febbraio, il CDA non ha riscontrato elementi che potessero giustificare la rimozione di Boeri dalla carica. È stato affermato che non vi sono state violazioni del codice etico o incompatibilità con il suo ruolo. La posizione del presidente rimane quindi solida, nonostante le pressioni esterne.
richiesta di dimissioni da parte dei professionisti
Nelle settimane precedenti, ungruppo composto da 110 architetti, urbanisti e artisti aveva firmato un’istanza per richiedere la sospensione di Boeri. Tale richiesta si basa sulle misure cautelari imposte dal giudice durante le indagini in corso. Queste includono:
- Interdizione per un anno dalle giurie per l’affidamento di contratti pubblici.
- Divieto di stipulare contratti con la pubblica amministrazione, eccetto quelli relativi a prestazioni di pubblico servizio.
indagini sull’appalto della beic
I pubblici ministeri coinvolti nelle indagini hanno ricostruito una rete di contatti tra Boeri e i vincitori dell’appalto, Angelo Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi. Entrambi gli architetti erano anche ricercatori nel dipartimento universitario diretto da Boeri. Le comunicazioni su piattaforme come Whatsapp e Telegram hanno documentato questi presunti conflitti d’interesse.
svolgimento delle indagini e misure cautelari
Dopo la conclusione delle indagini preliminari, la Procura aveva richiesto gli arresti domiciliari per Boeri. A seguito dell’interrogatorio preventivo, il giudice ha optato per escludere questa misura restrittiva, imponendo invece il divieto temporaneo di contrattazione con enti pubblici. Anche l’architetto Cino Zucchi è stato sottoposto a simili misure cautelari per turbativa d’asta.