Uccelli e inverno: come sopravvivono al freddo e alle basse temperature

Durante il periodo invernale, gli animali selvatici, in particolare gli uccelli, devono affrontare sfide significative a causa delle basse temperature. A differenza di molti mammiferi che entrano in letargo, gli uccelli rimangono attivi e adottano diverse strategie per sopravvivere al freddo. Questi adattamenti variano notevolmente tra le diverse specie e rappresentano un esempio affascinante di evoluzione.
Il ruolo del piumaggio
Una delle principali difese contro il freddo è il piumaggio, considerato come una “armatura” naturale. Le penne, presenti solo su ali e coda, sono rigide e utili per il volo, mentre le piume, più soffici, sono fondamentali per la termoregolazione. Queste ultime intrappolano l’aria calda vicino alla pelle, creando un isolamento efficace contro il freddo.
In caso di necessità, gli uccelli possono gonfiare le piume per aumentare l’isolamento. Alcune specie acquatiche possiedono uno strato aggiuntivo di piumino, mentre molte producono un olio da una ghiandola chiamata uropigio, che impermeabilizza ulteriormente le piume.
Tattiche notturne per conservare energia
Nelle notti fredde, molte specie ricorrono al torpore, una strategia che consente loro di ridurre la temperatura corporea e il metabolismo. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei colibrì. Durante questo stato di riposo profondo, gli uccelli risparmiano energia e superano le gelide notti senza necessità di alimentarsi frequentemente.
Per riacquistare calore rapidamente quando necessario, utilizzano il tremore: un metodo dispendioso ma efficace nel breve termine.
Migrazione come strategia principale
La migrazione rappresenta una soluzione comune per molte specie che desiderano evitare il freddo intenso. Circa il 40% delle oltre 10mila specie conosciute compie migrazioni regolari verso climi più miti durante l’inverno. Uccelli come le rondini e le oche selvatiche, ad esempio, percorrono migliaia di chilometri ogni anno.
I migratori si orientano grazie a segnali ambientali e naturali come sole e stelle, seguendo rotte tramandate attraverso generazioni.
Sopravvivenza degli uccelli stanziali durante l’inverno
Diverse specie non migratorie affrontano l’inverno rimanendo nelle loro aree di nidificazione. Adottano strategie ingegnose come trovare riparo in cavità naturali o dormire in gruppo per condividere calore corporeo. Alcuni galliformi possono anche scavare nella neve per proteggersi dal freddo estremo.
- Piccioni
- Pecchiaioli
- Cornacchie
- Picchi rossi maggiori
- Civette bianche
- Ballerine bianche
- Pernici bianche
L’unico caso del succiacapre di Nuttall
The Nuttall’s Poorwill (Phalaenoptilus nuttallii), unico nel suo genere tra gli uccelli, può entrare in uno stato simile al letargo invernale abbassando drasticamente la temperatura corporea fino a circa 5°C.
Azione umana: aiutare gli uccelli in inverno
L’inverno può essere difficile anche per gli uccelli stanziali; pertanto è possibile fornire supporto attraverso alcune pratiche semplici ma efficaci. L’installazione di mangiatoie sicure e pulite aumenta notevolmente la possibilità di sopravvivenza durante i periodi critici.
- Mantenere distanza dai predatori;
- Pulire regolarmente le mangiatoie;
- Scegliere cibi adeguati alle diverse specie;
Anche gesti minori come installare cassette nido o mantenere siepi nei giardini permettono agli uccelli di trovare rifugio dal gelo. Con attenzione ed equilibrio nelle azioni intraprese si può contribuire a preservare la biodiversità anche durante i mesi più rigidi dell’anno.