Ucraina: Soldati nordcoreani in ritirata dalla prima linea dopo attacco mortale a Sumy

ritiro delle truppe nordcoreane dalla regione di kursk

Recenti rapporti, citati dal New York Times e sostenuti da funzionari ucraini e statunitensi, indicano che i soldati nordcoreani, giunti al fronte a novembre, si starebbero ritirando a causa delle ingenti perdite subite. Queste forze erano coinvolte nella battaglia nella regione russa di Kursk, dove l’Ucraina ha condotto una offensiva al fine di distrarre le truppe nemiche.

perdite significative e disorganizzazione delle forze nordcoreane

Negli ultimi tre mesi, il contingente di oltre 11.000 uomini provenienti dalla Corea del Nord ha subito gravi perdite, con solo poco più della metà delle forze rimaste operative. Questa informazione è stata comunicata dal generale Oleksandr Syrsky, comandante supremo delle forze armate ucraine. Le truppe ucraine hanno notato che i soldati nordcoreani combattono con determinazione, ma presentano notevoli problemi di disorganizzazione e mancanza di coesione con le forze russe, che sembrano averli abbandonati a se stessi.

il ruolo di kim jong-un e l’uso delle truppe come carne da macello

Secondo fonti di intelligence statunitensi, il presidente nordcoreano Kim Jong-un avrebbe proposto a Vladimir Putin l’invio di rinforzi per supportare lo sforzo militare russo in Ucraina. Le forze nordcoreane sarebbero state impiegate in attacchi massicci, affrontando i campi minati e le linee nemiche, subendo perdite devastanti. Due soldati nordcoreani erano stati catturati il 11 gennaio nel corso di operazioni nel Kursk e successivamente trasferiti a Kyiv per interrogatori.

incidenti recenti a sumy

I combattimenti continuano in varie zone, e in particolare si segnala che 9 persone sono state uccise in un attacco aereo russo a Sumy. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato l’accaduto, dichiarando che un condominio civile è stato colpito dai droni russi, causando morti e feriti, compreso un bambino. Zelensky ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime, sottolineando che ogni attacco deve ricevere una reazione da parte della comunità internazionale per garantire che il terrore non rimanga impunito.