Vita dell’uomo vs vita degli animali: la vittoria di Fugatti sul ricorso delle ong per l’orsa KJ1

La recente sentenza del Tar di Trento ha sollevato un acceso dibattito riguardo all’abbattimento dell’orsa KJ1, una decisione che ha suscitato forti reazioni da parte delle associazioni animaliste. La questione centrale riguarda il risarcimento richiesto, che ammontava a oltre 1,1 milioni di euro per l’ingiusta uccisione dell’animale, madre di due cuccioli e considerata la femmina più anziana della popolazione orso trentina.
sentenza del tar: rigettato il risarcimento
Il Tribunale amministrativo regionale, sotto la presidenza di Alessandra Farina, ha respinto i ricorsi presentati dalle associazioni, affermando che “la legittimità del provvedimento esclude il presupposto dell’ingiustizia del danno”. Il Tar ha riconosciuto l’adeguatezza delle indagini condotte dalla Provincia Autonoma di Trento e ha confermato che l’abbattimento era conforme alle disposizioni dell’Ispra e al Pacobace, fondamentale per la gestione degli orsi nelle Alpi centro-orientali.
I giudici hanno anche analizzato l’articolo 9 della Costituzione, modificato tre anni fa per includere la tutela ambientale e animale. Hanno evidenziato come in caso di conflitto tra la vita umana e quella animale prevalga sempre la protezione dell’essere umano. Inoltre, è stata sottolineata l’importanza del benessere animale, concludendo che la cattività non è necessariamente preferibile all’abbattimento quando si considera il benessere degli animali coinvolti.
- Maurizio Fugatti
- Alessandra Farina
- Lav
- Enpa
- Lndc Animal Protection
il contesto dell’orsa KJ1 e dei suoi cuccioli
Il caso prende avvio il 16 luglio 2024 quando un turista francese giunge all’ospedale Santa Chiara di Trento dopo essere stato aggredito da un orso in un sentiero nel Comune di Dro. L’orso coinvolto è stato identificato come KJ1, accompagnata dai suoi tre piccoli. Le madri orso tendono a difendere i loro cuccioli in situazioni percepite come minacciose per loro o per i piccoli.
KJ1 aveva già registrato sette interazioni con esseri umani durante la sua vita. Considerata potenzialmente pericolosa, le ordinanze di abbattimento emesse da Fugatti hanno incontrato resistenza legale da parte delle associazioni animaliste fino alla sua morte avvenuta il 30 luglio 2024 dopo aver ricevuto un radiocollare per monitorarne i movimenti.