Vittorio Sgarbi parla della malattia e della vita a letto

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Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e personaggio televisivo, ha recentemente condiviso dettagli sulla sua salute in un’intervista. La sua esperienza con la malattia e il suo rapporto con l’immagine pubblica sono stati al centro della conversazione, rivelando come le sfide fisiche abbiano influenzato la sua vita professionale e personale.

Le condizioni di salute di Vittorio Sgarbi

Sgarbi ha affrontato gravi problemi di salute, tra cui un intervento chirurgico al cuore e una diagnosi di cancro alla prostata. In un’intervista a Robinson, ha descritto il suo stato attuale come non ottimale: “Ho perso parecchi chili. Faccio fatica in tutto”, affermando anche che trascorre molto tempo a letto e che la depressione lo accompagna quotidianamente.

Riflessioni sulla propria immagine

Il critico d’arte ha sottolineato come la sua immagine pubblica sia diventata oggetto di riflessione: “Oggi l’opera d’arte è lui”, dichiarando di sentirsi prigioniero della propria immagine. Sgarbi si è dedicato a una meditazione profonda riguardo alle sue opere passate e all’eredità che desidera lasciare.

Il legame con il mondo televisivo

Vittorio Sgarbi al Museo Egizio (LaPresse/ Matteo Secci)

Nell’intervista, Sgarbi ha parlato del suo passato in tv, descrivendo i conflitti e le polemiche che lo hanno caratterizzato nel corso degli anni. Ha espresso una certa malinconia per il cambiamento del suo ruolo pubblico, sentendosi ora distante dal fervore delle discussioni televisive.

Supporto dalla famiglia

Sgarbi ha evidenziato l’importanza del supporto familiare, in particolare quello della compagna Sabrina e della sorella Elisabetta. Entrambe si prendono cura di lui durante questa fase difficile: “Pare che io sia dimagrito e debba mangiare di più”, racconta Sgarbi, esprimendo gratitudine per la loro presenza nella sua vita quotidiana.

  • Sabrina (compagna)
  • Elisabetta (sorella)
  • Antonio Gnoli (intervistatore)
  • Corrispondenti vari da Robinson
  • Corrispondenti vari dal Corriere della Sera