Vivere oltre 110 anni in salute: i segreti della supercentenaria Maria Branyas

La longevità rappresenta un tema di grande interesse, specialmente quando si tratta di individui che raggiungono età straordinarie. Recentemente, una ricerca internazionale ha analizzato i parametri biologici e le abitudini di vita di Maria Branyas Morera, una donna deceduta a 117 anni nel 2024. Questa indagine fornisce spunti significativi per comprendere come sia possibile vivere più a lungo e in buona salute.
la vita di maria branyas morera
Maria Branyas Morera è stata riconosciuta come la persona vivente più anziana del mondo dopo la morte di Lucile Randon nel gennaio 2023. Nata a San Francisco nel 1907 da genitori catalani, si trasferì in Spagna all’età di otto anni. È venuta a mancare il 19 agosto 2024, all’età di 117 anni e 168 giorni, nella sua casa di cura in Catalogna.
- Nascita: San Francisco, 1907
- Morte: 19 agosto 2024
- Età al decesso: 117 anni e 168 giorni
studio sulla longevità
Il caso di Maria è stato oggetto di un’analisi multidisciplinare condotta da un team internazionale, guidato da scienziati dell’Istituto Josep Carreras e del CIBERONC. L’obiettivo era comprendere i segreti della sua longevità attraverso l’analisi del suo genoma, proteoma e microbioma.
- Istituto Josep Carreras (Badalona)
- CIBERONC (Madrid)
- Barcelona Beta Brain Research Center
- Università di Leicester (Regno Unito)
- Los Angeles Gerontology Research Group (Stati Uniti)
dieta mediterranea e stile di vita sano
Maria seguiva la dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale. Questo regime alimentare è caratterizzato da un alto consumo di prodotti vegetali e una bassa assunzione di carne. Inoltre, il suo amore per lo yogurt ha contribuito alla salute intestinale.
- Dieta mediterranea: ricca di frutta e verdura
- Adozione dello yogurt: associato alla riduzione del cancro al colon-retto
analisi genomica ed epigenetica
I ricercatori hanno identificato varianti genetiche che conferiscono protezione contro malattie cardiovascolari e tumori. Inoltre, Maria aveva una risposta immunitaria robusta ed è risultata positiva alla COVID-19 durante la pandemia.
bassi livelli d’infiammazione e attività sociale
L’analisi ha rivelato bassi livelli d’infiammazione nei suoi tessuti, insieme a un profilo lipidico favorevole. La sua vita attiva socialmente e mentalmente ha giocato un ruolo cruciale nella sua longevità.
I risultati dello studio “The Multiomics Blueprint of Extreme Human Lifespan” sono stati pubblicati su BiorXiv in attesa della revisione scientifica.