Zoom fatigue: perché ti senti più stanco dopo le videochiamate di lavoro

Negli ultimi anni, l’adozione delle videochiamate è diventata sempre più diffusa, specialmente nel contesto lavorativo. Questa modalità di comunicazione ha portato alla luce un fenomeno noto come stanchezza da video call, una condizione di affaticamento che colpisce molti dipendenti dopo lunghe riunioni virtuali. Recenti studi hanno cercato di analizzare le cause di questo disagio.
definizione di stanchezza da video call
La stanchezza da video call si manifesta come una sensazione di stanchezza o stress accumulato durante e dopo le videoconferenze. Ricerche precedenti hanno dimostrato che questa condizione può influenzare in modo significativo il benessere dei lavoratori. Uno studio su oltre 10.000 partecipanti ha evidenziato che le donne sembrano essere colpite più frequentemente, con una su sette che ha riportato esperienze di affaticamento.
causes of fatigue from video calls
Nonostante la pandemia abbia reso necessarie le videochiamate, il fenomeno della stanchezza continua a persistere anche ora. Alcuni fattori psicologici sono stati identificati come potenziali cause del problema. Tra questi, emerge l’ansia da specchio, ovvero la tensione derivante dal dover guardare continuamente la propria immagine durante le chiamate.
insoddisfazione dell’aspetto personale
Uno studio recente ha rivelato che l’insoddisfazione riguardo al proprio aspetto fisico potrebbe contribuire a un aumento dell’affaticamento da videochiamata. I partecipanti che si sentivano meno soddisfatti della loro immagine tendevano a sperimentare livelli più elevati di stanchezza dopo le riunioni online.
l’impatto della percezione del proprio aspetto
I ricercatori hanno condotto interviste per valutare i livelli di soddisfazione personale legati all’aspetto fisico e l’uso di filtri digitali durante le chiamate. È emerso che chi utilizzava strumenti per modificare la propria immagine tendeva ad avere maggiori difficoltà a gestire l’affaticamento post-videochiamata.
- Donne e uomini coinvolti nello studio
- I partecipanti insoddisfatti del proprio aspetto
- I soggetti propensi all’uso di filtri digitali
- I professionisti in smart working